Ansia e pensieri notturni: come influiscono sul sonno?

Ci sono sere in cui vado a letto stanco, convinto che mi addormenterò in un attimo. Spengo la luce, mi stendo, chiudo gli occhi… e la mente parte per la tangente. Inizia a ripensare a tutto: scelte sbagliate, impegni dimenticati, ansie per il futuro. Passano i minuti, poi le ore. E il sonno non arriva. Mi sono chiesto tante volte se fosse normale. Oggi so che è una delle forme più comuni di insonnia da ruminazione mentale.

Quando l’ansia prende il controllo del sonno

Secondo l’American Psychological Association, lo stress cronico è uno dei principali fattori che disturbano il ritmo sonno-veglia. La tensione emotiva impedisce al sistema nervoso parasimpatico di attivarsi, cioè quella parte del sistema autonomo che favorisce il rilassamento e l’addormentamento 👉 Fonte: APA – Stress in America

Uno studio pubblicato su Sleep Medicine Reviews ha rilevato che le persone con disturbi d’ansia hanno una probabilità 3 volte superiore di sviluppare insonnia cronica rispetto alla popolazione generale 👉 Fonte: Sleep Medicine Reviews, 2019

I pensieri che ci tengono svegli

Spesso non è un problema reale a tenerci svegli, ma la modalità mentale con cui lo affrontiamo. I pensieri si presentano così:

  • "E se domani va tutto storto?"
  • "Non dovevo dire quella cosa."
  • "Non sto facendo abbastanza."

La mente entra in un ciclo di ruminazione che stimola la produzione di cortisolo, adrenalina e noradrenalina, tutte sostanze incompatibili con il sonno profondo.

Come ho interrotto il circolo vizioso

Dopo mesi di notti agitate, ho sperimentato alcune strategie che si sono rivelate molto efficaci:

  1. Scrittura serale: ogni sera butto giù i pensieri su un taccuino. Questo semplice gesto libera spazio mentale.
  2. Tecniche di respirazione 4-7-8: inspirare per 4 secondi, trattenere 7, espirare 8. Calma il sistema nervoso in pochi minuti.
  3. Evito discussioni o social dopo le 21: qualsiasi stimolo cognitivo o emotivo accende la mente proprio quando dovrebbe rallentare.
  4. Uso di suoni binaurali o white noise per favorire il rilassamento.

Dopo circa 10 giorni di pratica costante, ho iniziato ad addormentarmi più velocemente e a svegliarmi meno durante la notte.

Dati che confermano

  • Il 40% degli italiani ha sperimentato almeno una volta ansia notturna negli ultimi 12 mesi (dati CENSIS, 2022).
  • L’insonnia legata allo stress è aumentata del 25% dopo la pandemia (Harvard Medical School, 2021).
  • Il sonno disturbato peggiora del 37% la capacità di affrontare lo stress durante il giorno (Journal of Sleep Research, 2017).

La mission di Sleepharma

Sleepharma riconosce il ruolo centrale della regolazione emotiva nella qualità del sonno. Oltre allo studio di soluzioni posturali e ortopediche, il team collabora con professionisti della salute mentale per progettare sistemi di riposo che favoriscano il rilassamento del sistema nervoso, grazie a materiali calmanti, tecnologie traspiranti e design ergonomici.

L’obiettivo è offrire non solo un sonno più profondo, ma anche una pace mentale che comincia dal corpo. Perché il vero riposo non è solo fisico, ma soprattutto psicologico.

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